Nella notte sisma di magnitudine 6.8 con l'epicentro a circa 150 chilometri da Padang
GIAKARTA - A Sumatra l'incubo non è ancora finito: una nuova forte scossa di terremoto, di magnitudine 6.8, è stata registrata sull'isola indonesiana, a sud della zona devastata mercoledì da un sisma di 7.6 gradi sulla scala Richter. Secondo le rilevazione dello United States Geological Survey (Usgs), il sisma è avvenuto alle 8:52 ora locale (le 2:52 in Italia) con epicentro tra le province di Jambi e Bengkulu, a circa 150 chilometri da quello della violenta scossa di mercoledì. Al momento non sono disponibili informazioni su eventuali danni o vittime causati dal nuovo sisma.
OLTRE 750 LE VITTIME ACCERTATE - Il bilancio delle vittime continua a salire: l'ultimo parla di 1100 morti accertati e 2400 feriti di cui 294 gravi. Ma il responsabile dell’unità di crisi del ministero della Sanità indonesiano ha ribadito nuovamente che il numero totale delle vittime sarà di diverse migliaia.
Al momento non risultano italiani coinvolti nel sisma. Lo ha confermato Luigi Diodati, consigliere della legazione italiana a Giacarta. «Siamo riusciti a contattare una religiosa che vive a Padang e ci ha detto che non ha notizie di italiani coinvolti. Anche alcuni altri religiosi che vivono nella città stanno bene». Diodati ha confermato che però «la situazione è confusa» e occorre vedere «se c'erano italiani di passaggio». Ma i contatti sono resi difficili dalle linee di comunicazione che sono saltate: «Ancora non funzionano i cellulari mentre cominciano ad essere attive alcune linee di telefono fisso».
ARRIVATI I PRIMI AIUTI - Anche se le squadre di soccorso continuano a scavare praticamente a mani nude tra le macerie e con pochissimi mezzi meccanici a disposizione, all'indomani del sisma nella regione sono cominciati ad arrivare i primi aerei carichi di cibo, medicine, sacchi per i cadaveri, alimenti per bambini, tende, coperte e operatori sanitari. A Padang, una città di quasi un milione di abitanti, rimasta praticamente senza elettricità nè linee di collegamento con l'esterno, la situazione è drammatica: dalle immagini televisive, risultano edifici crollati, ponti caduti, strade allagate, auto accartocciate.
TRE MILIONI DI EURO DALL'EUROPA - La Commissione europea ha stanziato tre milioni di euro per provvedere alle prime esigenze umanitarie. La Commissione ha anche stanziato 2 milioni di euro per aiutare le vittime del tifone Ketsana in Vietnam, Laos e Cambogia. Un team del dipartimento aiuti umanitari della Commissione (ECHO) è stato già inviato in Vietnam per individuare i bisogni principali.
Fonte: Corriere.it
2 commenti:
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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