venerdì, ottobre 05, 2007

Ecco a voi lo sviluppo INSOSTENIBILE!!

Quattro dati (rilevati dalla studiosa Elizabeth C. Economy) e una brevissima riflessione sulla politica ambientale cinese.
Consumo di carbone nel 2006: 2,4 miliardi di tonnellate, più di Stati Uniti e Giappone messi assieme.
Consumo di carbone nel 2000: 1 miliardo di tonnellate. La Cina aveva programmato di raddoppiare nel 2020. La boa é stata raggiunta con 14 anni di anticipo. Segno che qualcosa è sfuggito al controllo.
Numero di città con problemi di rifornimento idrico: 660.
Numero di città con gravi o gravissimi problemi di rifornimento idrico: 110.
Aggiungiamo che nel 2007 la Cina é diventato il Paese al mondo che emette nell'atmosfera più gas derivati dal carbonio. E che - senza rallentamenti della marcia - nel 2025 il "contributo" cinese sarà pari a quello di tutti i membri dell'Ocse.
Questi numeri non sono un peso solo per la Cina. Lo sono per il pianeta intero. Ecco perchè é giusto osservare con attenzione ciò che Pechino decide in materia ambientale.
Non vi é dubbio che la sensibilità del governo sia cresciuta. Non passa giorno senza che non vi sia la promessa di un investimento importante per frenare il degrado. Ma é sufficiente?
Una seria politica dell'ambiente ha bisogno di tre condizioni per essere efficace:
1) una informazione corretta e trasparente, una mappatura sincera del disastro, la rimozione delle censure, la denuncia delle complicità politiche di cui hanno goduto le industrie inquinanti;
2) un sistema nel quale le autorità che hanno o coperto o contribuito al dramma ambientale siano responsabili e ne paghino le conseguenze;
3) un sistema giuridico e legale indipendente in grado di investigare e condannare.
La sensazione è che la Cina su queste tre condizioni sia ancora molto indietro, al punto zero o quasi. Che fatichi o che non voglia rendere più profondo il suo cambiamento. Addirittura che abbia compiuto qualche passo indietro.
Molti dicono: diamo alla Cina il tempo di avviare e completare il percorso. Giusto.
Il guaio è che il cielo, l'acqua, la terra, la natura non aspettano. Il disastro non é lontano. Allora è doveroso insistere. Il modello di sviluppo cinese riguarda la vita, la qualità della vita, di tutto il globo, di tutti noi.
Le riforme economiche senza qualche correttivo politico di sostanza porteranno più ricchezza. Ma a quale costo per la Cina e per noi? Abdicare dalle denunce, garbate ma ferme, è un suicidio.

Dal Corriere.it di Fabio Cavalera

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